Molti pazienti che soffrono di insonnia assumono dei farmaci che li aiutano a dormire, ma ciò nonostante, spesso continuano a lamentare una qualità del sonno insufficiente o non soddisfacente. Le linee guida più attuali per il trattamento dell’insonnia affermano che, nel lungo periodo, il trattamento farmacologico non sia sufficientemente sicuro ed efficace e considerano invece come terapia di prima scelta la CBT-I ovvero la Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale applicata al sonno. L’efficacia è stata dimostrata da numerosi studi condotti negli ultimi venticinque anni.
A livello generale, la Psicoterapia Cognitivo Comportamentale si può definire come una forma di terapia psicologica basata sul concetto che vi sia una stretta connessione tra pensieri, emozioni e comportamenti. È infatti dimostrato che le nostre reazioni emotive e comportamentali sono determinate dal modo in cui interpretiamo gli eventi e le circostanze in cui ci troviamo.
Due persone differenti, ciascuna con un proprio vissuto e delle proprie esperienze, possono interpretare in modo diverso gli eventi. Ad esempio: due persone devono incontrarsi. Una arriva puntuale all’appuntamento mentre l’altra è in ritardo. Il dialogo interiore della persona che sta aspettando potrebbe essere: “E’ in ritardo perchè le è capitato un incidente mentre veniva qui”. La conseguenza emotiva di questo pensiero è uno stato ansioso, che la porterebbe ad agitarsi e a chiamare l’altra persona per accertarsi che non le sia successo nulla.
Un altro individuo nella stessa situazione potrebbe pensare ” È in ritardo, probabilmente poichè avrà avuto un banale contrattempo”. L’emozione provata sarà di tranquillità, e la persona potrebbe decidere di passare il tempo guardando le vetrine durante l’attesa.
Una terza persona potrebbe pensare “Lo fa apposta per prendermi in giro! È davvero maleducata e quando arriverà glielo farò notare!”. In questo caso la rabbia provata potrebbe indurla ad avere un atteggiamento ostile nei confronti dell’altra.
Cosa spiega queste differenti reazioni in risposta allo stesso evento?
La differente risposta emotiva e comportamentale è determinata dalle diverse interpretazioni dell’evento a opera dei diversi soggetti, quindi dai loro diversi pensieri: molte volte non sono gli eventi ad influire direttamente su di noi, ma è soprattutto l’interpretazione di essi che spesso è causa di emozioni negative e comportamenti disfunzionali.
Lo stesso evento, quindi, può portare a emozioni e comportamenti differenti a seconda di come lo si interpreta. Questo spiega perché una stessa situazione-stimolo può provocare in soggetti diversi, o nello stesso soggetto in momenti differenti, due reazioni completamente opposte.
La Terapia Cognitivo-Comportamentale aiuta le persone a prendere coscienza del modo con cui interpreta le circostanze e a favorire un punto di vista più realistico o più utile: interviene sui pensieri automatici negativi, sulle convinzioni e sugli schemi cognitivi disfunzionali al fine di regolare le emozioni dolorose, interrompere i circoli viziosi che mantengono la sofferenza nel tempo e creare le condizioni per risolvere il problema. A livello comportamentale, si insegna al paziente a reagire in modo diverso e funzionale rispetto a ciò che fa abitualmente, in modo da non alimentare il disturbo.
Anche per quanto riguarda la CBT-I, i trattamenti sono sia cognitivi, volti cioè a cambiare le convinzioni e l’approccio mentale che riguardano nello specifico l’insonnia, sia comportamentali, puntando a migliorare i comportamenti e le abitudini pratiche legate a tutto ciò che significa e rappresenta il dormire. Vengono utilizzate svariate tecniche che consentono di personalizzare la terapia in base al problema specifico del paziente.
Presso l’Ambulatorio di Medicina del Sonno Braga Bocchieri, la Terapia Cognitivo Comportamentale è condotta dalla dott.ssa Silvia Zanin, psicoterapeuta e master in neuropsicologia clinica.